COVID-19 e Ripartenza

Norme che diano indicazioni precise e puntuali su come gli alberghi possono ripartire non ci sono.
A tre mesi dallo scatenarsi della pandemia Covid19 mancano ancora regole che consentano agli albergatori di ripartire con certezze.
Un silenzio assordante quello del Governo, non c’è che dire. È però possibile, anzi, indispensabile, attrezzarsi sin da ora per non farsi trovare impreparati a ospitare non solo il turista leisure ma anche quello congressuale.
Come? Adottando procedure, spesso più semplici di quanto si possa pensare, per continuare ad accogliere in sicurezza.

Una grande speranza arriva dalla possibilità di somministrare agli ospiti test rapidi per la diagnosi del Covid19, come conferma il professore Achille Lucio Gaspari, ordinario emerito di Clinica Chirurgica: “Bisogna distinguere tra test sierologici e tamponi: i primi permettono di individuare se un soggetto ha gli anticorpi del virus per averlo contratto; i secondi, invece, diagnosticano la presenza del virus nell'organismo e quindi l'infezione in corso. Fatta questa distinzione, è chiaro che non appena sarà possibile disporre di kit per effettuare tamponi ‘immediati’ sarà questa la via più efficace per assicurare la ripresa delle strutture.
Sono convinto che questi kit saranno disponibili a breve: sarà quindi sufficiente che personale predisposto tamponi gli ospiti al loro arrivo per permettere di vivere a tutti in serenità l’esperienza del soggiorno in albergo”.
Tamponi per tutti, dunque, ma varrà comunque l’obbligo delle mascherine? “Sicuramente”, prosegue Gaspari che aggiunge: “Si dovranno mettere in atto tutte le procedure atte a contenere il virus ma, precisiamolo, con il giusto equilibrio. Per esempio, ospiti e staff dovranno indossare i guanti e le mascherine, chirurgiche per gli ospiti e, se possibile, ffp2 (protettive dal virus) per lo staff. E, regola aurea, indossando maschere e guanti bisognerà rispettare la distanza personale di almeno un metro”.
In buona sostanza, ci muoveremo in albergo adottando quegli accorgimenti di buon senso che ormai sono diventati parte del nostro modo di vivere quotidiano. “Sì, certo, scordiamoci immagini di personale bardato come gli operatori sanitari, ci mancherebbe!”. I media hanno messo sotto accusa gli impianti di condizionamento: quanto c’è di vero? “Dunque, si parla di rischio legato ai filtri e ai flussi d’aria: in entrambi i casi la misura da adottare è una e semplice: la sanificazione giornaliera dei filtri”.
E per quanto riguarda la ristorazione? “Su questo tema ci si dovrà attenere alle norme governative che andranno a regolare l’attività dei ristoranti”.
Quando entrerà in un albergo per un congresso o per turismo a cosa presterà più attenzione? Quali sono gli elementi che le trasmetteranno sicurezza? “Sicuramente sarò favorevolmente impressionato da cinque elementi: la possibilità di fare il tampone, la presenza di percorsi separati di ingresso/uscita, i segnalatori di distanza alla reception e nelle parti comuni, la sanificazione giornaliera della stanza e della biancheria e il percorso separato di biancheria pulita/sporca. Ci sono poi altri plus che mi faranno capire di essere in una struttura attenta alla sicurezza dei propri ospiti: per esempio, sistemi per sanificare la suola delle scarpe e lampade a ultravioletti negli armadi per la sanificazione degli abiti”.
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